Convento Santuario di San Pio da Pietrelcina, 26 aprile 2024, s. Antonino

Gli altri luoghi
Morcone

Morcone conserva avanzi del castello medievale che fu edificato sulle mura poligonali di un'arce sannita.
Di particolare pregio è il centro storico di struttura medievale ben conservato. Ormai annesso ad esso troviamo il convento dei padri francescani una costruzione di 400 anni fa che conserva tutto il suo fascino e oltre ad essere meta di visitatori per la sua bellezza viene sempre più frequentato dai tanti fedeli di padre Pio da Pietrelcina che il 6 gennaio 1903 entra nel seminario di Morcone per fare il noviziato e qui prenderà il nome di fra Pio vi resterà per uno intero anno.

Informazioni utili
Come raggiungerci »

Come arrivare
MORCONE è raggiungibile in ferrovia da Benevento o da Campobasso. 
L’Areoporto più vicino è quello di Napoli.
A16 Napoli-Bari uscita Benevento direzione Campobasso
A1 Roma-Napoli uscita Caianello direzione Telese-Campobasso / uscita S.Vittore direzione Venafro-Isernia-Benevento
A14 Bologna-Bari uscita Vasto Sud direzione Isernia-Benevento

Telefoni utili
Municipio - 0824 955411
Biblioteca Comunale - 0824 957146
Carabinieri - 0825 964005

Convento
L'ambiente dove fra Pio trascorre il noviziato è di assoluta povertà.
Una cella poverissima e fredda, il cibo scarso.  Regole ferree come andare sempre a piedi nudi con i sandali, fare la "disciplina" tre volte la settimana (cioè flagellarsi); digiunare per tre Quaresime, oltre a tutti i venerdì dell'anno; fare diverse ore di preghiera sia di giorno che di notte, osservare la regola del silenzio perpetuo.
Il maestro dei novizi è chiaramente colpito dall'impegno di fra Pio da Pietrelcina nell'osservanza assoluta e ferrea di ogni minima regola della dura vita da novizio.


Col pensiero e nella confessione non si deve tornare alle colpe accusate nelle confessioni precedenti. Per la nostra costrizione Gesù le ha perdonate al tribunale della penitenza. Là egli si è trovato dinanzi a noi e alle nostre miserie come un creditore di fronte a un debitore insolvibile. Con un gesto in infinita generosità ha lacerato, ha distrutto le cambiali da noi sottoscritte peccando, e che non avremmo certo potuto pagare senza il soccorso della tua clemenza divina: Tornare su quelle colpe, volerle riesumare soltanto per il dubbio che non siano state realmente e largamente rimesse, non sarebbe forse da considerare come un atto di diffidenza verso la bontà della quale aveva dato prova, lacerando egli stesso ogni titolo del debito da noi contratto col peccare?... Torni, se ciò può essere motivo di conforto alle anime nostre, torni pure il pensiero alle offese arrecate alla giustizia, alla sapienza, alla infinita misericordia di DIO: ma solo per piangere su di esse le lacrime redentrici del pentimentoe dell'amore ( GF, 169 ).

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