Convento Santuario di San Pio da Pietrelcina, 26 aprile 2025, s. Antonino

Celebrazioni
La Via Crucis

Dopo l'inaugurazione della Casa Sollievo della Sofferenza (1956) e la consacrazione del Santuario di Santa Maria delle Grazie (1959) padre Pio e i suoi confratelli decisero di collocare ai piedi del Monte Castellano una nuova Via Crucis, più comoda e raccolta di quella realizzata anni prima lungo il viale che conduce al convento. Quando questa idea iniziò a prendere forma, il santo del Gargano ebbe a dire: " tra le tante cose belle questa è sicuramente una delle più belle", ed in maniera quasi profetica, il giorno prima della sua morte (22 settembre 1968), ne benedisse la prima pietra.

Ben presto quindi il pio esercizio della Via Crucis diventa caratterizzante del pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo, tanti i pellegrini che salgono giornalmente il Monte Castellano per ripercorrere la via dolorosa che eccezionalmente qui, accanto alle 14 stazioni della tradizione classica si concludono con una innovativa 15° stazione, quella della Resurrezione.

- Ogni venerdì di Quaresima, chiesa "Santa Maria delle Grazie", ore 20.45;

- tutti i venerdì di settembre, mese legato alla stimmatizzazione di san Francesco (17 settembre) e di san Pio da Pietrelcina (20 settembre), chiesa all'aperto "San Pio da Pietrelcina", ore 20,45;

- in qualunque giorno, a cura dei gruppi. Lungo il percorso predisposto sul monte Castellano (Via Crucis monumentale) dalle ore 6,00 (sia d'inverno che d'estate), alle ore 16,45 (ora solare) o 18,45 (ora legale). L'accesso per i disabili è anticipato 15 minuti rispetto agli orari di chiusura previsti.

Col pensiero e nella confessione non si deve tornare alle colpe accusate nelle confessioni precedenti. Per la nostra costrizione Gesù le ha perdonate al tribunale della penitenza. Là egli si è trovato dinanzi a noi e alle nostre miserie come un creditore di fronte a un debitore insolvibile. Con un gesto in infinita generosità ha lacerato, ha distrutto le cambiali da noi sottoscritte peccando, e che non avremmo certo potuto pagare senza il soccorso della tua clemenza divina: Tornare su quelle colpe, volerle riesumare soltanto per il dubbio che non siano state realmente e largamente rimesse, non sarebbe forse da considerare come un atto di diffidenza verso la bontà della quale aveva dato prova, lacerando egli stesso ogni titolo del debito da noi contratto col peccare?... Torni, se ciò può essere motivo di conforto alle anime nostre, torni pure il pensiero alle offese arrecate alla giustizia, alla sapienza, alla infinita misericordia di DIO: ma solo per piangere su di esse le lacrime redentrici del pentimentoe dell'amore ( GF, 169 ).

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