Convento Santuario di San Pio da Pietrelcina, 26 aprile 2024, s. Antonino

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Festa di S. Elisabetta d'Ungheria

 

 

Ci avviciniamo alla Festa di Santa Elisabetta d' Ungheria, anche quest'anno appuntamento conclusivo dell' anno liturgico 2009/2010 e tappa fondamentale nella vita del nostro santuario e in particolar modo della fraternità O.F.S..

Dai tempi in cui san Pio, che tante eccellenti vocazioni ha guadagnato alla causa del Terz'ordine secolare, viveva e pregava in questo santuario, la patrona del Terz'Ordine Secolare è onorata con un Triduo di preparazione alla sua Festa. Testimonianza della devozione della fraternità a Santa Elisabetta è la presenza, nel presbiterio dell'antica Chiesetta di Santa Maria delle Grazie, delle due statue in onore dei patroni dell'O.F.S., oltre la nostra santa, è presente infatti una bella statua dedicata a San Ludovico.

Quest'anno ci accompagnerà in questo cammino fr. Marciano Morra , segretario generale dei "Gruppi di Preghiera Padre Pio". Al Fr. Marciano è stata affidata la predicazione della Santa Messa vespertina delle ore 17.30, trasmessa anche dalla nostra emittente televisiva Tele Padre Pio. Anche il Sommo Pontefice quest'anno, nell'udienza del 20 ottobre u.s. ha invitato la Chiesa tutta a riflettere sulla stupenda figura di Santa Elisabetta "vero esempio per tutti coloro che ricoprono ruolo di guida". Di seguito riportiamo, per chiunque volesse, il discorso pronunciato da Sua Santità.

allegato: Catechesi su Santa Elisabetta


Col pensiero e nella confessione non si deve tornare alle colpe accusate nelle confessioni precedenti. Per la nostra costrizione Gesù le ha perdonate al tribunale della penitenza. Là egli si è trovato dinanzi a noi e alle nostre miserie come un creditore di fronte a un debitore insolvibile. Con un gesto in infinita generosità ha lacerato, ha distrutto le cambiali da noi sottoscritte peccando, e che non avremmo certo potuto pagare senza il soccorso della tua clemenza divina: Tornare su quelle colpe, volerle riesumare soltanto per il dubbio che non siano state realmente e largamente rimesse, non sarebbe forse da considerare come un atto di diffidenza verso la bontà della quale aveva dato prova, lacerando egli stesso ogni titolo del debito da noi contratto col peccare?... Torni, se ciò può essere motivo di conforto alle anime nostre, torni pure il pensiero alle offese arrecate alla giustizia, alla sapienza, alla infinita misericordia di DIO: ma solo per piangere su di esse le lacrime redentrici del pentimentoe dell'amore ( GF, 169 ).

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