Convento Santuario di San Pio da Pietrelcina, 29 dicembre 2025, s. Tommaso Becket

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QUARESIMA 2015

       Carissimi fratelli e sorelle,

con il mercoledì delle Ceneri inizia il tempo liturgico della Quaresima, che non è il tempo della tristezza, ma quello che apre, mediante le opere di carità, la preghiera e la penitenza (cfr. Mt 6,18), alla conversione autentica del cuore e alla gioia piena della resurrezione di Cristo Gesù, nostra pasqua.

Nel contesto di quest’anno liturgico, che va a determinare la seconda tappa dell’itinerario pastorale del nostro Santuario nel quadriennio 2013-2017, la Quaresima evidenzierà ulteriormente l’orizzonte salvifico dell’opera redentrice di Cristo per mezzo della croce.

Ancora di più e meglio risuoneranno nel nostro cuore le parole che Padre Pio scrisse in una lettera al suo padre spirituale, p. Agostino, nel lontano 1913: «Sì, io amo la croce, la croce sola; l’amo perché la vedo sempre alle spalle di Gesù» (Epist. I, p. 335). Proprio dal venerato Confratello, che ha fatto della croce l’unico suo vessillo e l’unico suo sostegno (cfr. Epist. I, p. 829), vogliamo apprendere e sperimentare l’arte del vero discepolato cristiano e l’esercizio della carità, per essere anche noi uomini e donne di fede, che edificano con la testimonianza quotidiana il Regno di Dio.

Approfittiamo, dunque, carissimi amici, di questo tempo. Apriamoci alla Parola che salva; lasciamo che lo Spirito Santo agisca dentro di noi, fino a trasformare i nostri cuori di pietra in cuori di carne, cioè capaci di palpitare di gioia e di amore.

Se nei prossimi giorni sarai presso i luoghi di san Pio, non dimenticarti di preparare la tua sosta e il tuo tempo: c’è un itinerario spirituale anche per te, che ti aiuterà a vivere l’esperienza del pellegrinaggio come una vera opportunità di rinnovamento interiore.

Buon cammino verso la Pasqua!

Fr. Francesco Dileo

rettore

 

 

 



Eppure, una volta suonata la nostra ora, cessati i battiti del nostro cuore, tutto sarà finito per noi, ed il tempo di meritare e quello pure di demeritare. Tali e quali la morte ci troverà, ci presenteremo a Cristo giudice. I nostri gridi di supplica, le nostre lacrime, i nostri sospiri di pentimento, che ancora sulla terra ci avrebbero guadagnato il cuore a Dio, avrebbero potuto di noi fare con l'aiuto dei sacramenti, da peccatori dei santi, oggi più a nulla valgono; il tempo della misericordia è trascorso, ora incomincia il tempo della giustizia (TN, 31).

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