Convento Santuario di San Pio da Pietrelcina, 17 Oktober 2025, s. Mariano

I Figli Spirituali
Festa Cesare

Cesare Festa, avvocato genovese, cugino di Giorgio Festa, coltissimo ed intelligente, direttore del giornale «Il Caffaro», cuore nobile, generoso, pieno di vita e di lealtà, era uno degli esponenti di spicco della massoneria. Nel 1921 decise di far visita a Padre Pio. Dopo un breve istante di silenzio, Padre Pio lo prese per mano, lo fissò a lungo negli occhi e gli narrò la parabola del figlio prodigo. L'avvocato, confuso, si prostrò ai suoi piedi. Giunto a Genova, il neo convertito lasciò la massoneria ed entrò a far parte del Terz'Ordine Francescano. Visitò più volte Padre Pio, che lo accolse tra i suoi figli spirituali. Padre Pio gli scrisse due lettere con cui lo esortò a non arrossire del Cristo e della sua dottrina e a divenire sempre più buono, per meglio piacere al divin Salvatore (cf. Epist.IV,712s.).

In quanto alle prove spirituali, alle quali la paterna bontà del Padre celeste ti va assoggettando, ti prego di star pur rassegnata e possibilmente tranquilla di chi ti tiene il luogo di Dio e che in lui ti ama e ti desidera ogni bene e in nome suo ti parla. Soffri, è vero, ma rassegnata; soffri, ma credi pure che Gesù stesso soffre in te e per te e con te. Gesù non ha ti abbandonata quando fuggivi da lui, molto meno ti abbandonerà adesso ed in seguito che vuoi amarlo. Dio tutto può rigettare in una creatura, perché tutto sa di corruzione , ma non può giammai rigettare in essa il desiderio sincero di volerlo amare. Quindi se non vuoi convincerti ed essere sicura della celeste pietà per altri motivi, te ne devi assicurare almeno per questo e star tranquilla e lieta (FdL, 71).

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