Convento Santuario di San Pio da Pietrelcina, 01 July 2025, s. Ester

Le Figlie Spirituali
Morgera Giuseppina

Giuseppina Morgera nacque a Casamicciola (NA) il 1º gennaio 1885. Fece la prima comunione all'età di sei anni, nella chiesa della Madonna del Buon Consiglio alla Marina, dove lo zio era parroco. In un primo tempo pensò di farsi suora, ma la salute glielo impedì. Fu curata dal prof. Giusepe Moscati, il medico santo canonizzato dalla Chiesa il 25 ottobre 1987. Dopo averne sentito parlare da Raffaelina Cerase, che frequentò Casamicciola per cure termali, incontrò Padre Pio nel 1915 e anche successivamente, nel periodo in cui il Padre prestò servizio militare a Napoli, presso l'Ospedale della Trinità. Rimase a lui molto ligata e si lasciò guidare nelle vie dello spirito mediante corrispondenza epistolare, pubblicata a cura di Felice d'Onofrio e Pietro Zarrella in «Dolcissimo Iddio», Edizioni Piemme Casal Monferrato 1944. Di Giuseppina Morgera Raffaelina Cerase scrisse a Padre Pio: «Voleva farsi adoratrice perpetua, ma Gesù dispose altrimenti ed ora spiega la sua opera di bene tra i fanciulli e le ragazze; il suo è un continuo apostolato, un vero esemplare di virtù in quel piccolo centro». Padre Pio, a sua volta, ne tratteggiò il profilo al padre Agostino di San Marco in Lamis con queste parole: «Quell'anima di Napoli non cammina, ma vola per la strada del divino amore. È un vero angelo rivestito di spoglie umane. Ella morrà consumata dal divin fuoco. Grandi cose il Signore ha operato in lei, ed altre più grande cose opererà ancora, innanzi di chiamarla a sé» (Epist. I, 856) Giuseppina Morgera volò al Cielo il 27 luglio 1974.

DIO non vuole che tu senti sensibilmente il sentimento della fede, speranza e carità, né che tu ne godi, se non quanto basta per servirsene nelle occasioni. Ahimè!, quanto siamo felici di essere noi tenuti sì strettamente dal nostro celeste tutore ! non dobbiamo fare altro che ciò che facciamo, cipè di amare lsa divina provvidenza ed abbandonarci nelle sue braccia e nel suo seno. No, mio DIO , io non desidero maggior godimento della mia fede, della mia speranza, della mia carità, solo per poter dire sinceramente , quantunque senza gusto e senza sentimento, che dovrei piuttosto morire che abbandonare queste virtù (LdP, 71).

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