Convento Santuario di San Pio da Pietrelcina, 28 marzo 2024, s. Sisto III

Giubileo
Il Giubileo della Misericordia

« Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre. Il mistero della fede cristiana sembra trovare in questa parola la sua sintesi. Essa è divenuta viva, e ha raggiunto il suo culmine in Gesù di Nazareth» .

Con queste parole il Santo Padre, Papa Francesco, apre la Bolla di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia, lasciando subito percepire che l'unico modo per poter camminare nella via della salvezza è quello di aprirsi all'esperienza della Misericordia di Dio. «Essa - scrive il Santo Padre - è condizione di salvezza». Questa «condizione», resa possibile dall'iniziativa gratuita di Dio, la cui scaturigine è nella sovrabbondanza del suo amore per noi, deve qualificare anche le relazioni fra gli uomini. È importante, dunque, considerare che noi dobbiamo riscoprire la chiamata «a tenere fisso lo sguardo sulla misericordia per diventare noi stessi segno efficace dell'agire del Padre» , sperimentare la misericordia per diventare noi pure misericordiosi come il Padre.

Evidenziare con un Anno giubilare questa «qualità dell'onnipotenza di Dio» non significa semplicemente celebrare la sua infinita misericordia, ma indurre ad una analisi critica del cammino di fede dei cristiani, come singoli e come comunità ecclesiale. Ben a ragione Papa Francesco, nella Misericordiae vultus, sottolinea anche che «è giunto di nuovo per la Chiesa il tempo di farsi carico dell'annuncio gioioso del perdono. È il tempo del ritorno all'essenziale per farci carico delle debolezze e delle difficoltà dei nostri fratelli. Il perdono è una forza che risuscita a vita nuova e infonde coraggio per guardare al futuro con speranza» . Urge, così, la necessità di chinarsi sulle ferite dell'umanità, per curarle e «lenirle con l'olio della consolazione e fasciarle con la misericordia» . Un modo efficace sarà proprio quello di riflettere sulle opere di misericordia corporale e spirituale, perché si risvegli la nostra coscienza di fronte alle necessità dei fratelli che vivono il «dramma della povertà».

Sarà l'occasione propizia «per entrare sempre più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina» . Non può che collocarsi pienamente in questo orizzonte il programma pastorale del Santuario di quest'anno. Lo stesso san Pio da Pietrelcina, qui venerato ed invocato come grande intercessore presso il Padre celeste, che ha dispensato «dal mattino alla sera» il perdono di Dio, è stato scelto da Papa Francesco, insieme ad un altro grande santo del nostro Ordine serafico, Leopoldo Mandic´, come modello della misericordia per i sacerdoti che invierà come missionari il Mercoledì delle ceneri, inizio della Quaresima 2016. Per tale occasione, inoltre, il Papa ha espresso il «vivo desiderio» di avere nella Basilica Papale di San Pietro le reliquie dei due Santi . Un desiderio che ci onora e che sprona ad assumerci una maggiore responsabilità perché, nello specifico del nostro Santuario, il messaggio cristiano, incarnato da Padre Pio, la cui missione, tra l'altro, può essere racchiusa proprio nel suo ministero sacerdotale, che lo ha reso strumento della misericordia di Dio , venga riscoperto e profuso con rinnovato slancio missionario, facendo sì che questi luoghi si configurino sempre di più come "spazi vitali" della misericordia.


Per il nostro Santuario, inoltre, a sostegno delle ragioni che hanno spinto il Santo Padre ad indire un «Giubileo Straordinario della Misericordia», il monito di Padre Pio, «La croce è il pegno dell'amore, la croce è caparra di perdono», conferirà una particolare luce a tutti gli "eventi" pastorali in quest'Anno giubilare e aiuterà a predisporre gli animi per vivere con efficacia questo momento di grazia e di misericordia.

Tratto dal Programma Pastorale 2015-2016 del Santuario

Gli angioli di una cosa sola sono invidiosi di noi: non poter soffrire per Iddio. Soltanto il dolore permette ad un'anima di dire con certezza: Mio DIO, vedete bene che io vi amo! 8 FM, 166 ).

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